Recensione Skyrim: la rivoluzione del GDR open world

Nel corso delle più recenti generazioni videoludiche una categoria che ha preso sempre più posto nei nostri cuori è stata quella dei Giochi di ruolo. Seppure la struttura di questa tipologia presenti sempre il medesimo scheletro, le varie case di distribuzione hanno sempre più tentato di apportare delle migliorie e delle diversificazioni alle proprie opere, nel tentativo di farsi strada in un mercato sempre più in via di sviluppo. Bethesda, in particolare, ha saputo deliziare noi videogiocatori con diverse saghe che, assumendo un aspetto ruolistico, si sono sempre più consolidate come capisaldi dei GDR.

Noi fan di Bethesda, in particolare, ricordiamo le grandi saghe di Fallout e di The Elder Scrolls, ma quest’ultima in particolare è stata determinante, nel corso del decennio 2009-2019, con il suo quinto (ed attualmente) ultimo capitolo: Skyrim. Uscito nel novembre 2011, questo capolavoro dell’età contemporanea rimane attualmente una delle line-up di punta delle innumerevoli console presenti nel mercato, partendo da casa Sony e Microsoft, arrivando nel catalogo di Nintendo ed esistendo inoltre come titolo per la realtà virtuale.

La lore del gameplay ed il comparto narrativo

Assumendo l’aspetto di un GDR ambientato in un’epoca simil medievale (ravvisabile anche dalle texture dei vari componenti del mondo di gioco), la narrativa di Skyrim è principalmente basata su una dualica lotta di potere tra fazioni: l’esercito imperiale e quello dei Manto della tempesta, ossia una milizia nordica il cui obiettivo è il mantenimento della tradizione del culto regionale all’interno dei nove feudi. Durante il corso dell’avventura, pur nonostante la trama protenda al compimento del fato del nostro personaggio (non mi dilungo per evitare spoiler), ci saranno diversi riferimenti allo scontro tra i due eserciti sopra citati: infatti, avremo a disposizione la possibilità di interagire con NPC per avere maggiori informazioni in merito alle ragioni che spingono una o l’altra fazione a perseguire tale guerra, o potremo cimentarci nella lettura di diversi testi legati all’intera storia della regione, al culto di Talos (origine del movente dei Manto della tempesta) o libri narranti le numerose leggende legate alla mistica figura del “Sangue di drago” (o Dovahkiin nella lingua dei draghi).

Tuttavia, il principale movente della struttura narrativa del gioco è l’alone di mistero che circonda la figura del nostro personaggio, il cui obiettivo sarà quello di scoprire sempre più informazioni sul proprio dono. L’intero filone narrativo inizia con la nostra cattura da parte dell’esercito imperiale, accompagnata dalla prigionia di alcuni membri dei Manto della tempesta e del loro comandante, il quale ha ucciso, grazie al potere dell’Urlo (ossia un particolare tipo di magia il cui potere risiede nelle parole pronunciate nella lingua dei draghi) il re dei re di Skyrim, dando il via ad un sanguinoso conflitto. Un dialogo tanto basilare quanto necessario dà il via alla creazione del nostro avatar, che permette di “customizzarlo” nei singoli dettagli: potendo personalizzare le sopracciglia, gli occhi, i capelli ed eventuali cicatrici sul nostro volto, siamo così capaci di poter ricreare noi stessi o chi vorremmo essere. Ciò che però caratterizza profondamente il processo di creazione del personaggio in Skyrim è la selezione della razza, la quale consente al nostro personaggio di essere più abili nelle capacità oratorie, nell’arte della guerra o in quella del furto.

Non appena conclusa l’ardua fase della creazione del proprio “character” inizia la prima parte di un’avventura dalla durata di centinaia di ore: veniamo condannati a morte a seguito di un tentativo di contrastare l’esercito imperiale, ma una grande ed oscura creatura sembra venire in nostro “soccorso”. Un drago! La città, tra le fiamme e la disperazione dei cittadini, viene abbandonata da noi e dai nostri “compagni di prigionia”, e sin da subito possiamo decidere se fuggire via con un membro dell’esercito imperiale o dei Manto della tempesta. Tranquilli, non siete obbligati a dover immediatamente scegliere la vostra fazione e prender dunque parte a questi eventi bellici; questo, se mai voleste schierarvi, vi verrà richiesto prossimamente, e sarete voi a decidere quando e se parteciparvi. Con il completamento della prima missione principale verrete direttamente catapultati nell’immenso mondo di Skyrim (basti vedere su internet qualche video di maps size comparison per capire come questo sia uno degli ambienti di gioco più grandi che ci siano) e da qui in poi sarete voi a decidere come strutturare la vostra avventura: pur risultando lineare la trattazione delle vicende che formano l’intero filone narrativo, successivamente all’uscita dal primo feudo del gioco sarete voi a decidere se proseguire direttamente con l’approfondimento dell’accaduto poco prima o no.

Potreste decidere di esplorare i moltissimi ambienti secondari non ancora presenti sulla mappa, entrare nei dungeon per ottenere un equipaggiamento migliore e livellare il vostro personaggio, entrare in una locanda cittadina godendovi dell’ottimo idromele accompagnato da una canzone di un giovane bardo, o ancora parlare con i tantissimi NPC presenti nella mappa, nel tentativo di scoprire nuove informazioni sulle vicende che riguardano l’intera regione, ottenere quest secondarie o di farvi accompagnare da un fidato compagno nel corso della vostra avventura. Insomma, si può dire che questa saga di casa Bethesda sia stata una tra le tante capaci di rivoluzionare nella sua interezza il concetto di open world (a tal proposito non dimentichiamo il grande contributo della saga di Fallout), facendoci “immergere” appunto in un mondo aperto e dinamico, capace di suscitare in noi profonde emozioni grazie alle sue spettacolari ambientazioni e alle soddisfazioni regalateci dopo aver completato un dungeon lungo e non particolarmente semplice.

Il gameplay di Skyrim: il combattimento

Pur nonostante le fasi di esplorazioni possano essere infinite ed interminabili, Skyrim non è esente da numerosissime fasi di combattimento: lasciandoci il libero arbitrio nella scelta di una visuale in prima o in terza persona, il combattimento viene caratterizzato dalla scelta di uno stile ravvicinato o sulla distanza. Saremo liberi di scegliere se combattere con armi ad una mano, a due mani, con l’arco o con la magia, consentendoci inoltre di non dover necessariamente migliorare le nostre abilità di una determinata categoria di armi qualora non dovesse essere di nostro gradimento. Un altro aspetto peculiare di The Elder Scrolls V è la possibilità di aumentare non solo le nostre capacità nell’arte della guerra, ma anche nell’arte oratoria, nell’alchimia, nell’incantamento, nella magia, nella forgia e in altre abilità. Saremo in grado di forgiare il nostro equipaggiamento, oppure potremo uccidere qualcuno e infine sottrargli la sua armatura e la sua preziosa spada.

L’intera produzione e selezione del nostro equipaggiamento viene accompagnato da un menu semplice e facile da gestire, accompagnato da sezioni in cui possiamo trovare tutti gli oggetti in nostro possesso, oppure trovarli suddivisi nelle categorie dell’equipaggiamento, delle pozioni, del cibo, dei libri o degli oggetti appartenenti alla categoria “varie”. La stessa identica cosa appare nella sezione delle magie, dove vengono suddivise in base al loro effetto distruttivo o curativo. L’ultima parte del menu invece appartiene alla mappa, mentre con il tasto “option” possiamo trovare le varie missioni principali e secondarie, divise in quelle da svolgere e quelle già svolte, le statistiche generali e la sezione dedicata al sistema, dove potremo salvare i nostri progressi di gioco o cambiare alcuni dei settaggi. Nel caso in cui non fossimo interessati all’ottenimento del trofeo di platino potremmo migliorare la nostra esperienza videoludica grazie all’apposita voce “mod”, all’interno del menu principale, presente solamente nella versione pc e next gen. Questa sezione consentirà ad ogni giocatore, al prezzo di rinunciare ai singoli trofei ottenibili in game, di poter personalizzare il proprio gioco con modifiche finalizzate ad alterare il comparto grafico o le texture dei vari modelli presenti nel mondo.

Pur nonostante il gioco possa rendere il suo massimo tramite una profonda narrazione, congeniale ad un gameplay diversificato, il quinto capitolo di questa intramontabile saga presenta alcuni difetti legati al comparto tecnico, in parte superati con la versione pc. Inutile dire che, qualora voi possedeste un computer dalla componentistica di fascia medio-alta, la scelta più adeguata sia quella di giocare questo capolavoro sulla vostra performante piattaforma, potendo quindi godere di un frame rate più stabile ed elevato. Qualora invece foste in possesso solamente di una console casalinga non preoccupatevi: il gioco presenta sì una grafica dai dettagli inferiori e un frame rate che a volte fatica in determinate sessioni, ma tuttavia riesce perfettamente nell’intento di offrire un’ottima esperienza, pur sacrificando il comparto tecnico a causa delle limitazioni dovute all’hardware di alcune piattaforme.

A livello di gameplay, invece, gli errori di programmazione “vengono a galla” nel tentativo di ottenere il prestigioso trofeo di platino, in quanto potrebbero esservi presenti degli errori capaci di impossibilitare il completamento di alcune quest secondarie, o ancora nell’esistenza di bug più o meno voluti, come la possibilità di compenetrarsi con alcuni muri, così da entrare in possesso di casse contenenti equipaggiamenti più unici che rari.

Conclusioni

Possiamo dire che Skyrim sia esattamente quello di cui gli amanti dei GDR hanno bisogno, e ciò che i non-fan del genere sapranno comunque apprezzare: ossia un’avventura longeva e libera dagli schemi della classica linearità narrativa. Tutt’oggi viene considerato, da appassionati e non, come uno dei migliori videogiochi del decennio 2009-2019, e qualsiasi tipo di videogiocatore sarà capace di sorvolare sui difetti di quest’opera, specialmente se raffrontati con gli intrecci narrativi che ci vengono forniti nel corso del nostro viaggio. Insomma, qualora voi foste indecisi sull’acquisto di questo titolo, lo consiglio a tutti coloro i quali avessero parecchie ore destinabili ad un puro ed ottimo intrattenimento videoludico.